Alessandro catania

perché zero g

La scelta del nome da dare la mio canale YouTube non è stata facile. Ho passato pomeriggi interi a vagliare non so più quante idee diverse. Un giorno d'improvviso, non so bene perché, mi ritornò alla mente un vecchio ricordo di infanzia, un compito da svolgere per la maestra di italiano: la compilazione di una domanda di assunzione. Io ovviamente scelsi la NASA. Quando da piccolo mi facevano la solita domanda che gli adulti amano porre a tutti i bambini: "Cosa farai da grande?", io rispondevo: l'astronauta. Lo so, è una risposta davvero poco originale, lo dicono quasi tutti ma io sognavo davvero di entrare un giorno in uno shuttle.

Ai tempi dell'università volevo provare un'esperienza originale, che con rammarico non provai mai: andare negli Stati Uniti per salire a bordo di un aereo che propone voli a zero g, ovvero voli durante i quali è possibile provare gli effetti dell'assenza di gravità. Si tratta dello stesso velivolo che usano gli astronauti nelle fasi di addestramento prima dei loro lanci in orbita. Volevo provare, anche se per pochi secondi, l'emozione che gli astronauti provano quando si trovano a galleggiare nello spazio al di fuori dell'atmosfera terrestre.

È con la mente invasa da questi ricordi che scelsi il nome ZERO g e decisi di porre un piccolo astronauta nel logo. Da quel momento, l'astronauta è diventato il simbolo che appongo ossessivamente su tutto ciò che faccio, che mi contraddistingue e a cui sono sinceramente affezionato.

Oggi non sono un astronauta ma, pensandoci, direi che mi sono avvicinato parecchio a quell'obiettivo di tanti anni fa. Ho studiato fisica, ho lavorato al Planetario di Torino e l'Universo non ha mai smesso di esercitare su di me un grande fascino.

In fondo, un po' forse il mio sogno l'ho realizzato davvero.