Cercate la data di nascita di Newton su Google: ne troverete due. Perché?
Tempo fa avevo bisogno di ricercare informazioni su Isaac Newton e così ho fatto la cosa più semplice che si potesse fare: ho aperto una pagina internet e ho cercato il nome dello scienziato inglese su un motore di ricerca. Siccome ogni buona ricerca su un personaggio storico comincia con la sua corretta collocazione storica, ho gettato un occhio rapido sulle date di nascita e di morte e… sorpresa! Scorrendo i primi risultati ho subito rintracciato qualcosa di anomalo.
Fate una prova voi stessi. Cercate su Google “Isaac Newton” e cercate la data di nascita nei risultati di ricerca. Ne troverete due: 25 dicembre 1642 e 4 gennaio 1643.
Perché questa differenza?
Verrebbe da pensare che la data di nascita di Newton non sia storicamente ben accertata. Magari esistono documenti o fonti storiche contrastanti, per cui gli storici non concordano sulla data e, ad oggi, permangono due diverse possibilità. Se fosse così, si tratterebbe di una piccola curiosità storica.
È una storia che non ha a che fare con Newton ma con la sfida di misurare il tempo.
In realtà, dietro quello che parrebbe solo un piccolo quesito da rompicapo per pochi storici appassionati, si nasconde una storia più articolata e antica, una storia che non ha a che fare con Newton ma con la sfida di misurare il tempo.
Le date riportate da Google sono entrambe corrette. Non intendo dire che Newton sia nato due volte. Intendo dire che quelle date fanno riferimento a due calendari diversi, all’epoca entrambi in uso.
Torniamo indietro nel tempo. Era il 46 AEC quando il pontefice massimo Caio Giulio Cesare introdusse in tutto il territorio controllato da Roma il calendario che prende il nome di calendario giuliano. Una novità di questo calendario stava nell’introduzione dell’anno bisestile, ovvero l’inserimento nel mese di febbraio di un giorno in più ogni 4 anni. Questa modifica si rese necessaria dalla constatazione che l’anno terrestre è fatto da 365 giorni e 6 ore circa. Quest’eccedenza di 6 ore, ogni 4 anni, genera un ritardo nel calendario di 24 ore, quindi di un giorno.
L’introduzione dell’anno bisestile permette al calendario di tenere meglio il passo dei movimenti astronomici della Terra; così, l’anno del calendario giuliano risulta in ritardo di circa 11 minuti. Non male.
Eppure, questa piccola differenza nel corso dei secoli di accumula fino a non poter più essere trascurata. Se fate i conti, scoprirete che il calendario giuliano accumula un ritardo pari a un giorno ogni 128 anni.
Parte di questo ritardo era stato corretto in occasione del Concilio di Nicea del 325, per riportare l’equinozio di primavera a coincidere con il 21 marzo del calendario. Nei secoli successivi, però, l’ulteriore ritardo accumulato non è mai stato compensato in alcun modo.
Il problema era ben noto è più volte è stato sollevato ma è solo nel 1582 che la situazione venne affrontata di petto. Il 4 ottobre di quell’anno, papa Gregorio XIII emise la bolla Inter Gravissimas che riformò il calendario giuliano all’epoca ancora in vigore.
Il nuovo calendario gregoriano aggiornava il calcolo degli anni bisestili per evitare ulteriori accumuli di ritardo in futuro. In particolare, prevedeva la soppressione di tutti gli anni bisestili multipli di 100 ma non di 400. Dunque, è stato bisestile l’anno 1600 ma non gli anni 1700, 1800 e 1900. Poiché il calendario gregoriano è ancora in uso, è stato bisestile l’anno 2000 ma non lo sarà l’anno 2100. Ogni 400 anni si aggiungono così 97 giorni e non i 100 giorni previsti dal calendario giuliano. In questo modo, si migliorano ulteriormente le performance del calendario giuliano.
Chi ha vissuto nel 1582, è andato a letto giovedì 4 ottobre per risvegliarsi la mattina di venerdì 15 ottobre.
Ma il nuovo calendario di papa Gregorio XIII prevedeva anche il recupero di 10 giorni di ritardo accumulati dal precedente calendario giuliano dai tempi del Concilio di Nicea. Così, chi ha vissuto nel 1582, è andato a letto giovedì 4 ottobre per risvegliarsi la mattina di venerdì 15 ottobre.
Il calendario gregoriano entrò in vigore in tutti i territori cattolici (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo) ma non in quelli protestanti e anglicani, dove il nuovo calendario voluto dal papa entrò in vigore molto più tardi (nel 1752 in Inghilterra).
E finalmente possiamo tornare a Newton. Secondo il calendario giuliano in vigore in Inghilterra, Newton è nato il 25 dicembre del 1642 ma, secondo il calendario gregoriano in vigore nell’Europa cattolica, la data va posticipata di 10 giorni al 4 gennaio 1643. Newton non è nato due volte: quando si riporta la sua data di nascita, bisogna specificare a quale calendario ci si riferisce.
Ecco che da una semplice ricerca sulla data di nascita di uno scienziato emerge la storia dello sforzo secolare dell’uomo di costruire un calendario che tenga il passo con i movimenti astronomici del nostro pianeta.
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